Fasi Lunari Maggio 2014
LUNA CRESCENTE
dal 01° al 14/05/2014 la Luna cresce nei seguenti segni: Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione
LUNA PIENA
14/05/2014 ore 19.17 a 23.55° in Scorpione
LUNA CALANTE
dal 14 al 28/05/2014 la Luna cala nei seguenti segni: Scorpione, Sagittario, Capricorno, Aquario, Pesci, Ariete, Toro, Gemelli
LUNA NUOVA
28/05/2014 ore 18.41 a 07.21° in Gemelli
LUNA CRESCENTE
dal 28 al 31/05/2014 la Luna cresce nei seguenti segni: Gemelli, Cancro
Luci del cielo e colori della vita – parte 3
Terza parte.
I colori hanno anche una serie di interessanti corrispondenze con gli aspetti della nostra personalità, e più precisamente:
il rosso corrisponde alla fisicità. Il centro psicoenergetico di Muladhara Chakra è associato alla capacità di reagire alle difficoltà pratiche del quotidiano ed agli stimoli del mondo materiale, al rilassamento;
l’arancio è collegato alla sfera emotiva. Il centro psicoenergetico di Svadhishthana Chakra è associato alla fiducia negli altri, alla dolcezza ed alla dedizione, favorisce lo scioglimento delle tensioni interiori;
il giallo è assimilato al pensiero. Il centro psicoenergetico di Manipura Chakra è interessato da un approccio consapevole dei sentimenti di aggressività e di ambizione, è associato alla forza di volontà ed alle reazioni del sistema nervoso;
il verde coincide con la tranquillità, la pacificazione. Il centro psicoenergetico di Anahata Chakra favorisce lo sviluppo del Sè superiore e il decremento dell’ego, è associato all’amore incondizionato, alla calma profonda, alla capacità di intimità;
il blu simboleggia l’amore universale. Il centro psicoenergetico di Vishudda Chakra armonizza pensiero e sentimento, cura i fattori depressivi, riduce lo stress;
l’indaco rappresenta la visione dell’Uno, l’unione del Tao, del maschile e del femminile, ci apre alla chiaroveggenza. Il centro psicoenergetico di Ajna Chakra, l’occhio spirituale, è associato alla saggezza, rimuove le proiezioni, trasforma le paure, sviluppa l’intuizione;
il viola è associato al livello spirituale. Il centro psicoenergetico di Sahasrara Chakra completa la persona e unisce microcosmo e macrocosmo, unisce il Sè superiore e inferiore.
Dal punto di vista archetipico il rosso è l’espressione della forza vitale e dell’aggressività, in senso psicologico rappresenta il coraggio, è molto stimolante, dona vigore fisico e mentale, favorisce i processi creativi. L’archetipo planetario è rappresentato sia da Marte che da Saturno.
Il giallo è portatore di luce, allegria, stimola le reazioni esteriori più di quelle interiori, ispira le facoltà superiori e l’intelletto. Dal punto di vista psicologico esprime felicità ed energia vitale, ottimismo. L’archetipo planetario è rappresentato sia da Mercurio che da Marte e Giove.
L’arancio è una combinazione di rosso e giallo e ne somma entrambe le caratteristiche, aiuta la mente ad aprirsi a nuove vedute permettendo l’assimilazione di nuove idee e favorendo gli studi. L’archetipo planetario è rappresentato sia da Mercurio che da Marte e Luna e Venere.
Il blu è un colore rinfrescante e riequilibrante, rappresenta la calma e la contemplazione, è pacificatore della mente, utile per rigenerare la psiche nel profondo, ci introduce alla spiritualità. L’archetipo planetario è rappresentato sia da Nettuno che da Urano.
Il verde nello spettro solare è il colore neutro, il punto di equilibrio tra le altre frequenze cromatiche, una combinazione tra giallo e blu. E’ il colore della natura e delle sue forze equilibrate, esprime volontà e capacità di operare con tenacia, permette la resistenza ai mutamenti e favorisce il controllo sulle emozioni, esercita un effetto calmante sul sistema nervoso. L’archetipo planetario è rappresentato sia da Venere che dalla Luna e Marte.
L’indaco è un colore collegato alla purificazione, dal punto di vista mentale controlla le correnti psichiche poiché esso è costituito dal profondo blu e da tracce di rosso che ne stabilizzano la funzione. Rigenera e purifica le cellule fisiche producendo un’autentica azione antitossica. L’archetipo planetario è rappresentato sia da Plutone che da Urano e Nettuno.
Per finire il viola/violetto è anch’esso un colore ibrido dato dalla mescolanza di blu e rosso e tende a unificarne i significati. Attiva le qualità intuitive ed ispiratrici, favorisce la conoscenza e la crescita del potenziale mentale ed è il colore per eccellenza della spiritualità. Nettuno e Saturno sono gli archetipi planetari associati.
Lara Maria Sole
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Luci del cielo e colori della vita – parte 2
Seconda parte.
Tornando ai centri di energia, i chakra fondamentali che costituiscono la struttura energetica dell’essere umano sono sette, otto se consideriamo il chakra dell’Ombelico. I chakra vibrando a diversi livelli energetici e producono luce colorata. Associati ai colori esistono vari stati psicologici e diverse corrispondenze con il centro dell’emotività. In modo particolare in questo periodo dell’anno di tanto in tanto possiamo alzarci in coincidenza delle prime ore del mattino poco prima dell’alba per catturare le tonalità naturali dell’indaco! Se siamo fortunati potremo ammirare anche la Luna in tutto il suo splendore.
La luce regola e influenza l’esistenza sulla Terra, in particolar modo influenza la vita dell’uomo. La biofisica ci ha dimostrato che le cellule assorbono ed emettono luce, la luce solare nella quale siamo immersi si scompone nei colori dell’iride, bisogna aggiungere che l’energia dei colori non viene assorbita solo attraverso gli occhi ma anche attraverso la pelle, o per meglio dire comunica col campo elettromagnetico o aura della persona convogliando le informazioni ai veri sistemi dell’organismo.
La cromoterapia si avvale dell’utilizzo dei colori per stimolare il processo di autoguarigione ed è considerata una tecnica olistica.
La sensazione visiva dell’occhio umano si può ridurre a sei famiglie di colori principali, i colori dell’iride appunto: rosso, arancione, giallo, verde, blu e violetto, tra l’azzurro e il violetto. Newton pensò di distinguere anche l’indaco, come ottavo colore possiamo considerare il bianco che è la somma di tutti gli altri. La luce del sole contiene tutte le frequenze che il nostro occhio può vedere e in aggiunta le componenti infrarosse e ultraviolette, ma a noi appare bianca. Nell’ambito della zona della luce visibile il cui range va da 380 a 760 nm, la proprietà che varia con la lunghezza d’onda e che il nostro occhio registra è proprio quella che appare come colore. I colori che possiedono una tinta sono detti cromatici, sono acromatici il bianco, il nero che corrisponde all’assenza di luce e il grigio miscela di bianco e nero.
La colorazione di un corpo o di una sostanza dipende dalla sua struttura molecolare che assorbe determinate frequenze e ne riflette altre; la parte non assorbita quella che la sostanza riflette, viene percepita come colore.
Ecco una associazione condivisa dei chakra con i rispettivi colori e pianeti del sistema solare:
MULADHARA CHAKRA, alla base della colonna vertebrale:
colore rosso, pianeti Marte, Saturno e Plutone, segno Ariete, Scorpione, Capricorno
SVADHISHTHANA CHAKRA, due dita sotto l’ombelico:
colore arancio, pianeti Luna, Venere, Plutone, segni Toro, Cancro, Bilancia, Scorpione
CHAKRA OMBELICALE, in corrispondenza dell’ombelico:
colore bianco, contiene tutte le frequenze cromatiche e tutti i pianeti
MANIPURA CHAKRA, in corrispondenza del plesso solare:
colore giallo, pianeti Marte, Mercurio, Giove, segni Ariete, Vergine, Sagittario
ANAHATA CHAKRA, in corrispondenza del cuore:
colore verde, pianeta Sole, segno Leone
VISHUDDHA CHAKRA, in corrispondenza della gola:
colore azzurro, pianeti Venere, Mercurio, Giove, Urano, segni Toro, Gemelli, Sagittario
AJNA CHAKRA, in corrispondenza del terzo occhio, ipofisi:
colore indaco, pianeti Urano, Nettuno, segni Aquario, Pesci
SAHASRARA CHAKRA, nel capo in corrispondenza dell’epifisi:
colore viola o violetto, pianeti Marte, Urano, Saturno, Nettuno, segni Ariete, Capricorno, Aquario, Pesci
Lara Maria Sole
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Luci del cielo e colori della vita. – parte 1
Prima parte.
La vita in tutte le sue forme è continuamente immersa in una realtà vibratoria, è noto come il cosmo produca vari tipi di energia. Nella gamma delle onde elettromagnetiche distinguiamo il campo visibile a cui appartengono le frequenze multicolori, poi esistono le onde radio, i raggi gamma e così via. Queste onde interagiscono con il nostro campo aurico radiante e con i chakra, ognuno in relazione ad un pianeta del sistema solare; inoltre anche la Terra, il Sole, i pianeti e le stelle manifestano una loro radianza. A causa dell’interazione tra le diverse frequenze variano di conseguenza anche i colori dell’aura, nell’essere umano i colori sono associati alle diverse emozioni e agli stati psichici profondi dell’anima.
Tutta la vita si sviluppa in accordo alle fasi colorate, alle sette note e alle armoniche. Immaginiamo come alle prime luci dell’alba si formino i rossi, i gialli, gli aranci e dopo le ore 18.00 si irradino i verdi ed al tramonto si diffondano i rossi seguiti dall’azzurro intenso. Di notte risaltano i viola più Yin e la mattina presto si illumina del meraviglioso indaco. Il trigramma Gan cui fa riferimento il famoso libro I’Ching abbraccia il periodo dell’anno che va dal 15 Gennaio al 1° Marzo. Gan è il trigramma della Montagna, la sua energia si manifesta nel momento di passaggio tra la notte fonda e il giorno, l’orario stimato di Gan a livello di Cielo Posteriore è tra le 01.30 e 04.30 di mattina, di conseguenza il suo colore è l’indaco. Il Cielo Posteriore descrive la sequenza dei trigrammi I’Ching secondo le otto direzioni principali Nord, Sud, Est, Ovest, Nord-Est, Nord-Ovest, Sud-Est, Sud-Ovest, e fa riferimento alla fase successiva la nascita dell’Universo. Gan coincide all’elemento Terra nella sua qualità di roccia contenente acqua nascosta al suo interno, Gan è anche noto come il “Cancello degli Spiriti”, la sottile porta di energia che ci mette in contatto col mondo soprasensibile, il colore indaco è un colore profondamente spirituale e ci rivela i misteri del soprannaturale. Il “Cancello degli Spiriti” è situato a Nord-Est pertanto questa è la zona abitativa ideale per praticare la meditazione, pregare, mettere un’altare o semplicemente dormire. Il terzo occhio, l’occhio spirituale Ajna chakra, si apre proprio su tale affascinante dimensione della vita, questo importante centro energetico è molto attivo nelle persone sensitive, esso è in grado di farci fare un viaggio oltre il tempo e lo spazio. Il terzo occhio Ajna chakra è in collegamento diretto col pianeta Nettuno ed il segno dei Pesci. Durante lo sviluppo dell’intera giornata avviene una determinata sequenza cromatica e vibratoria, la luce con il colore rappresentano una fonte indispensabile per la sopravvivenza delle varie specie di vita esistenti. Il Sole è la fonte energetica e spirituale attraverso cui la vita si manifesta sul nostro pianeta.
Gan segna l’inizio della fase Yang, la fase dinamica della vita, questo pur essendo ancora lontani dalla sua manifestazione. L’energia scorre con forza nella direzione prescelta, ma l’attività è ancora nascosta, come l’acqua è nascosta dentro la roccia.
Il trigramma Gan è rappresentato da una linea superiore che sta ad indicare che il cielo è già attivo, infatti le giornate cominciano ad allungarsi, la forma Gan, la Montagna fa però intendere che tutto è ancora fermo, bloccato, immobile, misterioso. L’energia del nuovo anno non è ancora arrivata ma è molto vicina. Le provviste accumulate l’anno prima stanno finendo ma bisogna ancora attendere per accumulare nuove risorse. Siamo a una fase di blocco/sblocco.
Tutto avviene in profondità, l’energia è incontrollabile e a questo livello la vita stessa è a rischio, nel periodo Gan infatti, basta poco, anche una piccola escursione termica per danneggiare in modo irreparabile il germoglio, quel tenero principio di vita in procinto di spuntare dal terreno.
Lara Maria Sole
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Il segno del Toro – parte 4
Quarta parte.
Il mito: Mithra cattura e soggioga il Toro quindi si presenta al Sole e a lui si identifica, ne riceve gli attributi. Qui è da vedere quello che Jung chiama in proposito il sacrificio degli istinti indifferenziati per ottenere un duplice scopo: evitare l’incesto con l’Anima del toro (la Luna fra le corna del toro, Venere pianeta del segno) cioè evitare il connubio con la Madre, e evitare, con l’uccisione del Padre-Toro, la propria castrazione e la propria morte, e avere via libera verso la “partecipazione mistica” con la madre; Mithra, in questo caso, costella l’archetipo del “figlicidio”, cioè dell’odio dei padri verso i figli e delle fantasie distruttive del genitore che teme di essere usurpato nel potere e nel possesso della donna. Vedremo meglio questo tema quando parleremo di Saturno e Giove. Il toro, come simbolo mithraico e come segno astrologico, contiene l’archetipo dell’energia istintuale indifferenziata: è nel secondo segno zodiacale, nella seconda casa dell’oroscopo che si determina il destino della libido di un individuo!
Il Toro è il guardiano dell’Asse-Mondo, quindi ha un destino trascendente. Mithra vuole realizzare la sua natura, onorare il suo nome, che significa “sole” e “amore”. Ma per fare questo deve vincere proprio quell’aspetto che più lo trattiene lontano dal cielo: deve sacrificare l’istintuale, la sessualità, lo sfrenamento orgiastico (nei culti greci di Dioniso, il dio era spesso raffigurato come un toro, per sottolinare la bestiale istintualità scatenata e il godimento dell’estro amoroso) che si identifica nella natura animale del Toro. Quindi nel Toro c’è la polarità del “supremo male” (l’istinto bestiale, il principio negativo) e del “supremo bene” (la catarsi, la vittoria sulla tentazione, la trascendenza).
Mithra abbatte il Toro, rifiuta in sé la profonda libido per accedere ai tesori custoditi nel “Sol”. E’ anche la lotta col principio paterno, come si è detto, in quanto nel padre è simbolizzato tutto l’universo di precetti e divieti contro l’istintualità del figlio. Trionfando sul proprio lato animale, il figlio può essere pari al padre, al Sole, a Dio e così accedere alla Madre o alla dimensione eterna. Qui si intuiscono le strette correlazioni fra il mistero di Mithra, i suoi culti e la prima esperienza del Cristianesimo. Scrive in proposito Jung: “…nella leggenda di Mithra il toro designa il mostro, il “padre” che – paradossalmente – ottiene con la forza il divieto d’incesto, gigante e animale pericoloso a un tempo. Il paradosso consiste nel fatto che, al pari della madre che dà la vita e poi la riprende come madre terrificante o divorante, anche il padre vive apparentemente una vita di sfrenata istintualità eppure è l’incarnazione vivente della legge che ostacola gli istinti. La sottile ma sostanziale distinzione sta nel fatto che il padre non commette incesto, mentre il figlio vi si mostra incline. Contro di lui si leva la legge paterna con la veemenza e la brutalità dell’istinto non trattenuto da remora alcuna… Ma siccome il padre, in quanto esponente della legge morale non è nel figlio soltanto un fattore psichico oggettivo, ma anche uno soggettivo, l’uccisione del toro indica palesemente una vittoria sulla istintualità animale…”. Il culto mithraico infatti fa vedere Mithra incoronato dal Sole, poi il Sole che si inginocchia dinanzi a Mithra il quale viene in possesso delle prerogative di potenza. Qui noi vediamo un passaggio interessante, la vittoria sugli istinti non è ottenuta col soggiogamento, bensì col “sacrificio” totale della sfera istintuale.
Roberto Sicuteri
Astrologia e Mito, Simboli e miti dello Zodiaco nella Psicologia del Profondo
Il segno del Toro – parte 3
Terza Parte.
Questa fertilità è riferita alla primavera, quando con la Luna Nuova il Sole entra in costellazione del Toro. Vediamo che il bue Api era consacrato al Sole-Osiride, e portava fra le corna l’emblema di Iside, la Luna.
Iside dunque era l’incoronata con il diadema di corni di vacca, era la Dea Cornuta, la Vacca. Osiride come il Sole, era pure cornuto, conosciuto come il dio-Toro. E già la sacralizzazione dell’animale come simbolo della nutrizione, della vita.
Nelle iconografie indù, il dio Shiva è raffigurato sul dorso di un toro recante tra le corna la mezzaluna, simbolo di fede.
Ma nella diffusione del simbolo, il Toro assume anche la valenza dell’istintualità e della sensualità più sfrenata. In Astrologia è considerato il primo segno che nell’evoluzione dell’individuo determina l’esperienza primaria con l’ambiente naturale, l’habitat, con tutte le conseguenti relazioni affettive con gli oggetti d’amore capaci di esaudire desideri e bisogni relativi agli istinti.
Sole e Luna, maschile e femminile, terra e carne, ma soprattutto il corpo, il sessuale espressi “oralmente”; la libido investita negli istinti primari non ancora controllati. Per questo motivo nel Toro governa come pianeta, Venere, quale incarnazione del principio cosmogonico, forza materna generatrice e gioia esplosiva dell’attribuzione femminile nelle sue emanazioni: amore, tenerezza, pietà, nutrimento. Ma la dimensione affettiva, fertile e nutritiva non costella unicamente la struttura mitica e psicologica del Toro. Infatti ci è dato di osservare spesso nella pratica psicoanalitica e anche nella osservazione astrologica, che certi soggetti Toro, particolarmente donne, sono scarsamente ricettivi, non armonicamente affettivi e anzi sovente presentano conflitti e rimozioni violente nella sfera affettiva e sessuale con gravi turbe della integrazione. Magari c’è uno sviluppato senso della casa, della famiglia e un certo piacere per la maternità, ma questo s’innesta in temi nevrotici dove si evidenziano impedimenti istintuali come se operassero profonde censure. Frequenti sono le sublimazioni delle pulsioni ed è per questo che nel Toro si presentano i soggetti creativi, gli artisti. Cosa, dunque, induce questi turbamenti, questi squilibri nei tipi Toro che a buona ragione dovrebbero essere creduti mansueti e miti come gli ovini? Noi riteniamo che una risposta più convincente venga dal mito del sacrificio del Toro nel culto di Mithra che è fondamentale per capire appunto l’eziologia di questi conflitti e delle frequenti inibizioni o frustrazioni sessuali e affettive.
Mithra era una divinità orientale, espressione del principio assoluto, era il Logos, Dio stesso, senso dell’eternità, in stretta relazione con Helios, il Sole, per cui fu considerato un Dio solare, il Sol invictus; infatti non tutti gli dèi paralleli hanno la testa di toro e simboli di sole. Ma Mithra ha relazione con l’uomo e la terra: il Toro qui appare come l’istintualità dell’uomo che deve essere dominato per ottenere la luce divina. Nel culto di Mithra il Toro viene sacrificato per simbolizzare il superamento degli istinti oscuri, per superare la dimensione immanente. Mithra uccide il Toro, considerato come mostro (paragonabile al Toro di Gilgamesh), e ritenuto come pericolo a sé. Seguendo le osservazioni di C.G. Jung, noi vediamo nel culto mithraico e nella uccisione del toro, un vero e proprio meccanismo difensivo – la rimozione o annullamento e la sublimazione – che l’uomo usa nel mitico rapporto figlio-madre e figlio-padre. Mithra vede nel Toro la madre (simbolo di fertilità, matrice, in analogia ad Iside) ma anche il padre, il maschile fecondante.
Roberto Sicuteri
Astrologia e Mito, Simboli e miti dello Zodiaco nella Psicologia del Profondo
Il segno del Toro – parte 2
Seconda parte.
Nel culto di Mithra, appunto, il sacrificio del Toro è necessario perchè dal suo sangue si generasse vita nuova. Alla base del rapporto tra uomo – sia esso pastore o no – e la vacca, ci deve essere stato sicuramente un fondamento psicologico relativo al culto della “dea-madre”. Un rapporto di figlio con la madre.
Robertson vede una possibile fonte d’amore, nell’antica teosofia, tra il figlio e la madre anche nella variante di Mithra, il dio solare connesso al simbolo del Toro, di cui parleremo più avanti estesamente. Ricordiamo pertanto che Ade, Zeus e Poseidone si ricollegano direttamente alla triade vedica Mithra, Varuno e Indra, così da tenere presente lo sviluppo della simbologia taurina.
Il significato mitologico del Toro è vastissimo: esso appare in tutte le culture dell’area mediterranea, come simbolo di fertilità, nutrimento materno; in qualche caso, come vedremo, è assunto anche come espressione di una qualità solare. E’ utile qui tracciare un quadro abbastanza sintetico dei valori simbolici e culturali del Toro, per soffermarsi poi più estesamente sul mitologema centrale di questo segno: il culto di Mithra e il sacrificio del Toro, che a nostro avviso è sotteso a tutta la struttura psicologica e inconscia del tipo astrologico taurino. Per l’esattezza occorre precisare che il nome del dio Mithra ha due versioni: secondo il Veda indiano è scritto Mitra mentre nell’Avesta iranico compare una consonante: Mithra. Noi usiamo questa ultima essendo la versione più diffusa trapassata nell’area indo-europea e sostenuta dalle fonti della ricerca europea.
Nella mitologia egiziana il Toro è posto sotto la dominazione di Osiride e Iside, le grandi deità corrispondenti al Sole e alla Luna. Infatti possiamo vedere nel geroglifo del Toro un sole sormontato da una mezzaluna riversa: è il connubio del principio maschile con quello femminile come concetto di fertilità.
Roberto Sicuteri
Astrologia e Mito, Simboli e miti dello Zodiaco nella Psicologia del Profondo
Il segno del Toro – parte 1
Prima parte.
Il Toro è il secondo segno dello Zodiaco che presenta l’immagine di un animale. Astrologicamente è il primo segno del triangolo di Terra, gli altri sono Vergine e Capricorno. Il Toro comincia il ciclo come simbolo della fertilità e dell’iniziale ordine nel regno naturale che coincide con la primavera. La grande spinta energetica impressa dall’Ariete si espande traducendosi in una materializzazione nel concreto segno del Toro. Noi osserviamo che, nell’evolversi stagionale del segno, la stagione si espande, i fiori si schiudono al caldo sole di maggio, si aprono le uova, escono i nascituri, e vibrano tutte le larve.
L’energia vitale si ordina con armonia nel Toro, manifestazione primaria dell’habitat. E’ intuitivo dunque che il simbolo più appropriato di questa grande epifania della natura e del germogliare, non poteva essere che la vacca. Va specificato infatti che l’animale simbolizzato dello zodiaco non è proprio il maschio ovino, cioè il Toro, bensì la vacca, l’animale che genera.
Si esprime qui la ricettività plastica e morbida nel senso archetipico del “materno protettivo”: quanto ciò può essere figurato da una vacca. E’ perciò il segno zodiacale della Madre Terra, il grembo fertile che ha ricevuto i semi e prepara la gestazione, la crescita. Fino dai tempi primordiali, nell’uomo, si è radicato un binomio inscindibile, istintualmente correlato alla consapevolezza della propria possibilità di sopravvivenza: la vacca, il “bue” e la “terra”. Fonti di vita, sacro rapporto con l’uomo, dono naturale da proteggere; certo, se mancavano i frutti della terra o gli ovini, gli uomini sapevano di andare incontro alla carestia e quindi alla morte. Nella Genesi biblica l’apparizione del bestiame sulla terra segue subito dopo la divisione della luce dalle tenebre e la separazione della terra dalle acque. Comincia qui l’acquisizione del principio del bisogno: Dio sottomise all’uomo tutto il bestiame. Nel tempo primordiale, terra e vacca furono certo percepite come qualcosa di femminile, di materno e soprattutto divino.
Il geroglifo del Toro comunemente disegnato ricorda la schematizzazione della testa di bue. Un simile simbolo grafico deve avere avuto una genesi assai remota perchè intuitivo e facile a essere percepito. Linguisticamente, nel sanscrito c’è la parola Ge che esprime il significato di terra e toro. Nel greco, Gea e Genos esprimono il significato di terra, di nascita, origine, nutrimento. Da qui può essere scaturita la connessione tra vacca e terra come simbolo del nutrimento materno. Il bue, il toro o la vacca – graficamente nella pittura o iconografia antica non è possibile sempre giudicare il sesso del bovino – entrano dunque ben presto nella mitologia come simboli sacri di vita, di nutrimento e messi in rapporto a deità maschili o femminili. I pascoli legano esotericamente il materno terrigeno a quello celeste, quali fonti di energia e di vita.
Roberto Sicuteri
Astrologia e Mito, Simboli e miti dello Zodiaco nella Psicologia del Profondo
Fasi Lunari Aprile 2014
LUNA CRESCENTE
dal 01° al 15/04/2014 la Luna cresce nei seguenti segni: Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia
LUNA PIENA
15/04/2014 ore 07.43 a 25.16° in Bilancia
LUNA CALANTE
dal 15 al 29/04/2014 la Luna cala nei seguenti segni: Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Aquario, Pesci, Ariete, Toro
LUNA NUOVA
29/04/2014 ore 06.15 a 08.52° in Toro
LUNA CRESCENTE
dal 29 al 30/04/2014 la Luna cresce nei seguenti segni: Toro, Gemelli
Mercurio in Pesci e meditazione – parte 3
Terza parte.
Particolarmente preziosi per questa meditazione sono i transiti in Pesci ed in Aquario meglio ancora in Luna Nuova o in periodo di Luna calante. E comunque qualunque periodo decidete per iniziare a praticare la meditazione ricordate anche che ogni giorno è sempre valido.
Una bellissima affermazione per una guarigione generale che potete utilizzare tutti i giorni per il vostro benessere psicofisico.
Sull’altare di ogni sentimento, di ogni pensiero e di ogni volere,
hai la tua dimora, hai la tua dimora.
Tu sei tutto il sentire, il volere e il pensare.
Sei tu che li guidi. Fai che ti seguano.
Che ti seguano e siano come tu sei.
Nel tempio della coscienza c’era la luce: la tua luce.
Io non la vedevo. Ma ora la vedo. Il tempio stesso è luce, il tempio è intatto.
Ho dormito sognando che il tempio crollava minato dal panico, dall’inquietudine e dall’ignoranza.
Ho dormito sognando che il tempio crollava minato dal panico, dall’inquietudine e dall’ignoranza.
Ma tu mi hai destato; mi hai destato. Il tuo tempio è intatto. Il tuo tempio è intatto.
Voglio adorarti, voglio adorarti.
Ti amo nel mio cuore, nelle stelle, in ogni cellula. Scherzo con te negli elettroni.
Voglio adorarti nel mio corpo, negli astri, nella polvere di stelle e nelle nebulose.
Tu sei ovunque e ovunque ti adoro.
Il tuo soave volere si riflette nella mia volontà umana.
Si riflette in me, in me, in me.
Voglio ambire, voglio volere, voglio operare e approfondire,
non guidato dall’ego, ma da te, da te, da te. Voglio operare, applicare la mia volontà, ma tu alimentala col tuo volere, col tuo volere.
Rendici come fanciulli, o Padre, come quelli che appartengono al tuo regno.
Il tuo amore in noi è perfezione. Tu sei completo e noi siamo completi come te, integri nel corpo e nella mente, come lo sei tu, come lo sei tu.
Tu sei perfetto, noi siamo tuoi figli.
Tu sei dappertutto e ovunque tu sei è perfezione.
Tu dimori sull’altare di ogni mia cellula e in tutte le cellule:
sono integre, sono perfette. Sono integre, sono perfette.
Fammi sentire che tu sei in tutte, in tutte. Fammi sentire che tu sei in tutte, in ognuna.
In tutte e in ognuna.
Vita della mia vita, tu sei completo, tu sei dappertutto:
nel mio cuore, nel cervello, negli occhi, sul mio volto e in tutte le membra.
Dappertutto.
Tu muovi i miei piedi: essi sono sani, sono sani.
Le mie gambe sono sane: sono sane perchè tu sei in esse.
Tu le sorreggi per non farmi cadere, per non farmi cadere.
Sono sane perchè tu sei in esse. Sono sane perchè tu sei in esse.
Sei nella mia gola. Le mucose e l’addome irradiano la tua luce.
Sono sani perchè ci sei tu.
Sprazzi della tua luce percorrono le mie vertebre: sono sane, sono sane.
Tu corri lungo i miei nervi: sono sani, sono sani.
Mi circoli nelle vene e nelle arterie: sono sane, sono sane.
Tu mi illumini lo stomaco, tu mi illumini le viscere: sono sani, sono sani.
Tu sei mio e io sono tuo. Tu sei perfetto. Tu sei me. Tu sei me.
Tu sei il mio cervello: è luminoso e sano, sano, sano, sano.
La mia immaginazione corre a briglia sciolta, a briglia sciolta.
Sto male quando credo di star male, sto bene quando credo di star bene.
Ora per ora, giorno per giorno, nel corpo, nella mente e in ogni modo,
sono sano e felice. Sano e felice.
Nel mio sogno sognai di star male, ma al risveglio sorrisi vedendomi ancora rigato di lacrime. Lacrime di gioia e non di amarezza. E vidi che avevo sognato il mio male,
perchè io sono sano. Sono sano.
Fammi sentire il palpito della tua tenerezza,
il palpito della tua tenerezza.
Tu sei il mio Padre e io il tuo figliolo.
Buono o cattivo, sono il tuo figliolo.
Fammi conoscere la tua ebbrezza salutare e la saggezza del tuo volere.
E la saggezza del tuo volere.
Paramahansa Yogananda
Affermazioni scientifiche di guarigione