Ariete
Il segno dell’Ariete 2015 – Quinta Parte
Altresì, possiamo vedere nel mito di Frisso il “costo” psicologico della trasformazione e della libertà. Legato al mito degli Argonauti, l’evento di questo giovane eroe greco costella l’archetipo dell’uomo che si incammina alla ricerca di se stesso, inizia la grande avventura del distacco dal karma genitoriale. Ma vediamo anche quella che è la continuazione della storia di Frisso: il mito di Giasone e l’impresa degli Argonauti, strettamente inerente alla tematica psicologica sopra riferita. Narrano Pindaro e Apollonio, di Pelia, re di Iolco, figlio di Poseidone, il quale pattuisce con Giasone, eroe greco, un reciproco favore: Pelia avrebbe restituito a Giasone il trono usurpatogli dal fratello a condizione che Giasone avesse riportato in Patria il Vello d’Oro dell’Ariete alato di Frisso. Pelia era tormentato dall’ombra di Frisso rimasto per sempre laggiù nella Colchide, morto. Secondo l’oracolo di Delfi, la terra di Iolco, ove peraltro abitavano i parenti di Giasone, non sarebbe stata mai fertile se l’ombra di Frisso non fosse stata riportata in Patria insieme al Vello.
Roberto Sicuteri
Astrologia e Mito – Simboli e miti dello Zodiaco nella Psicologia del Profondo
Frisso muore ma l’ombra della luce del giovane eroe greco perpetua la vita poiché la terra di Iolco, in sua assenza, non può diventare fertile. Qui lo Spirito trascende la dimensione duale e rende alla vita la scintilla Divina.
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Lara Maria Sole
Il segno dell’Ariete 2015 – Quarta Parte
Roberto Sicuteri
Astrologia e Mito – Simboli e miti dello Zodiaco nella Psicologia del Profondo
Questo pezzo illumina il tao ed è solo una parte del destino rivelato dal mito di Frisso e del suo vello d’oro, oltre l’atto fine a se stesso c’è la salvezza dell’anima ad opera della fede. L’elemento Fuoco spinge verso l’altro, sostiene la fiamma dello spirito, l’azione dell’Ariete è spiritualizzata mentre la caduta implica la rinascita nella luce poiché l’Ariete muore in inverno ma rinasce in primavera.
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Lara Maria Sole
Il segno dell’Ariete 2015 – Terza Parte
E’ nella mitologia greca che noi troviamo la simbologia più ricca e pertinente al significato archetipico dell’Ariete: la storia del Vello d’Oro e l’impresa degli Argonauti.
Si racconta che il giovane Frisso, figlio di Atamante, re di Beozia, sofferente per le persecuzioni che riceveva dalla matrigna Ino, invocò l’aiuto di sua madre Nefele, dea delle nubi. Toccata dalle suppliche del giovane sfortunato, la divina Nefele gli offrì un’ariete il cui vello, anziché lana, era tutto oro e con questo, egli avrebbe potuto fuggire per sottrarsi alla minaccia.
Frisso, recando con sé Elle, la dolce sorella, salì in groppa all’ariete alato. I due si staccarono finalmente dalla terra e iniziarono lo straordinario viaggio sorvolando i mari e le terre. Ma un oscuro evento colse di sorpresa i due: nella faticosa impresa, Elle si addormentò e abbandonò la presa del vello precipitando in mare. Niente potè fare Frisso per salvarla; proseguì nel suo solitario volo e raggiunse una terra ignota, dove sacrificò a Zeus l’ariete dal vello d’oro, in segno propiziatorio. Tuttavia Frisso non sapeva ancora di essere sceso su una terra inospitale dove lo avrebbero atteso altre prove.
Roberto Sicuteri
Astrologia e Mito – Simboli e miti dello Zodiaco nella Psicologia del Profondo
Lo spirito avventuriero di Frisso anima il Fuoco. Audace e inesperto, l’Ariete è un segno coraggioso e sfidante. Qui la fuga non è mossa principalmente dalla paura ma può rappresentare la ricerca di un nuovo modo di affrontare la vita reale con i suoi momenti di conflittualità. L’eroe solitario risponde agli istinti con l’intelligenza del cuore e la fiducia in se stesso, opera nella luce e vince.
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Lara Maria Sole
Il segno dell’Ariete – parte 1
E’ la grande stagione della nascita, il risveglio di tutta la natura. La forza creativa esplode per irradiarsi in ogni direzione ma senza un ordine.
Questo è il senso figurato dell’Ariete, il primo segno dello Zodiaco. Il carattere astrologico è maschile e inizia il gruppo quaternario col triangolo di Fuoco.
Il geroglifo tradizionale è la stilizzazione dell’animale stesso, nella quale è visibile l’immagine delle corna del robusto ovino. Certi astrologi vedono nel simbolo grafico sopraddetto anche la stilizzazione del genitale maschile, oppure il germoglio fogliato del grano. Queste attribuzioni fanno chiaramente capire il valore dell’energia vitale e fecondante del’Ariete. In tale segno, causa di tutto, tutto è allo stadio magmatico, indifferenziato pura forma vivente, materia da ordinare.
L’attribuzione simbolica nell’anatomia umana è quella della testa, del cervello; anche in questa sistemazione, vediamo l’importanza dell’Ariete, segno primo, inizio, centro assoluto. La testa umana è la parte che domina l’essere e presiede a tutta l’attività vitale. La caratteristica elementale dell’Ariete è il suo valore di Fuoco. Già nella dottrina vedica l’Ariete viene chiamato Agni, che significa appunto Fuoco e nel sanscrito aveva l’equivalente nome URANAH, cioè fuoco originario, magma igneo che esplode e si manifesta con forza distruttiva e creativa nel contempo; energia cieca e ribelle, caotica e prolissa, misto di sublime e generosità.
“Questa forza incandescente – dice André Barbault – è simile all’esplodere della vitalità originaria, allo slancio primario della vita, con tutto quello che può esserci di puro e brutale nel contempo, scarico eruttivo, folgorante e smisurato. Il verbo dell’Ariete è, nella dominante cromatica, il rosso e l’oro, cioè Marte e Sole…”.
Difficile rimane per noi stabilire l’origine del segno. Certo essa è lontana, forse nata nel contesto preculturale delle popolazioni che si dedicavano esclusivamente alla pastorizia.
Nelle greggi veniva probabilmente osservata la forza violenta degli arieti, se ne apprezzava la qualità maschile, di fecondazione. Può darsi che l’associazione fra animale e costellazione sia nata qui. Del resto, in epoca medioevale lo strumento militare che serviva ad abbattere i grandi portali dei castelli, durante gli assedi, si chiamava appunto “testa di Ariete” ed anche qui, l’associazione simbolica è riferita alla forza e alla violenza penetrante.
Astrologia e Mito – Simboli e miti dello Zodiaco nella Psicologia del Profondo, Roberto Sicuteri
Le Bélier – Dictionnaire des Symboles, Barbault André
Il Sole in viaggio verso il segno dell’Ariete
Il ciclo delle Trasformazioni
Una reinterpretazione astrologica dei simboli sabiani, Dane Rudhyar
Primo Emiciclo: Il Processo d’Individualizzazione
Atto I: Differenziazione
SCENA PRIMA: DESIDERIO
Primo Livello: Attivo
Fase 1 (Ariete 1°): Una donna emerge dall’oceano. Una foca l’abbraccia.
Nota Chiave: L’emergere di nuove forme e della potenzialità della coscienza.
Questa è la prima delle 360 fasi di un processo ciclico universale a molti livelli, che mira alla realizzazione di un sistema particolare di potenzialità. Queste potenzialità, nei simboli Sabiani, si riferiscono allo sviluppo della coscienza individualizzata dell’uomo – la coscienza di essere una persona individuale con un posto e una funzione, un destino nell’organizzazione planetaria della Terra, e in un tipo particolare di società e di cultura umana.
Coscienza a livello individuale significa emergere dal mare della coscienza generica e collettiva – che alla mente emersa appare come stato di inconsapevolezza. Tale emergere è l’evento primario. E’ il risultato di qualche azione basilare: un lasciare indietro, un emergere dal grembo o dalla matrice, qui simboleggiata dal mare.
Tale azione non dev’essere considerata un’affermazione positiva di potenza. All’inizio è un Atto che è spesso un atto impercettibile e insicuro. Il piccolo e tenero germe che esce dal mare non proclama ad alta voce la propria esistenza. Esso deve penetrare attraverso la crosta del suolo ancora coperta dalle vestigia del passato. E’ tutta potenzialità e minima presenza reale.
Nel simbolo, perciò, l’entità che emerge è una Donna; a livello simbolico, è ancora una forma d’esistenza vicina alle profondità inconsce della natura biologica generica, che si realizza col desiderio di essere piuttosto che come auto-affermazione. La donna è vista abbracciata da una foca perchè la foca è un mammifero che un tempo era emerso dal mare a livello biologico evolutivo ma relativamente inconscio, e che tuttavia ritirò i suoi passi e “ritornò nel grembo” del mare. La foca, quindi, rappresenta un passo regressivo. Essa abbraccia la donna che è emersa, perchè ogni processo emergente all’inizio è suscettibile di fallimento. Questo processo è circondato dalla memoria, i fantasmi di fallimenti passati nei cicli precedenti. L’impulso verso l’alto è ostacolato da paura o insicurezza regressiva; l’esito del conflitto dipende dalla potenza relativa delle forze volte verso il futuro e di quelle volte verso il passato.
La possibilità di successo e di fallimento è implicita in tutto il processo di realizzazione. Esso apre inevitabilmente due strade: una conduce alla “perfezione nella coscienza”, l’altra alla “disintegrazione” – il ritorno allo stato indifferenziato (lo stato di humus, letame, polvere cosmica) – cioè alle simboliche “grandi Acque dello spazio”, al caos.
Questo simbolo caratterizza il primo dei cinque stadi che si ripetono a tre livelli. Questo stadio rappresenta l’affermazione iniziale, o tema delle cinque serie che si riferiscono al primo livello: L’IMPULSO A ESSERE.